TECNOLOGIA
--------------------------
Requisiti e prestazioni
--------------------------
Elementi del vano
--------------------------

Elementi della finestra
--------------------------

Tipi di apertura
--------------------------
Tipi di vetro
--------------------------
APPROFONDIMENTI
--------------------------

Il vetro è forse il componente che in misura maggiore identifica il serramento. Alla lastra di vetro viene infatti affidato il compito di soddisfare l'insieme dei requisiti che determinano le prestazioni del serramento: stabilità, controllo della reazione e della resistenza al fuoco, sicurezza contro le intrusioni, trasmissione della luce, fruizione visiva, isolamento termico, controllo della condensazione, passaggio della radiazione solare, isolamento acustico.
Sul mercato sono attualmente disponibili vari tipi di vetri in grado di rispondere a molteplici esigenze d'impiego, da quelle più comuni a quelle in condizioni di esercizio impegnative.

I prodotti maggiormente utilizzati per la vetratura dei serramenti sono il vetro e i prodotti di sintesi (policarbonato in lastre e polimetilmetacrilato), il cui impiego è prevalentemente riservato a vetrazioni di grandi superfici. A seconda delle tecnologie produttive adottate i vetri per serramenti vengono in genere distinti in tre principali categorie:

- vetri colati: ottenuti per colatura in stampo e successiva laminazione della massa vetrosa con lo stesso procedimento usato per i vetri a U (vetri strutturali);

- vetri tirati: realizzati per tiratura meccanica della massa di vetro. A causa delle imperfezioni che presentano stanno però scomparendo dal mercato;

- cristalli: ottenuti mediante colatura del vetro in un bagno di metallo fuso in atmosfera inerte (metodo float).


Il vetro float rappresenta il prodotto di base per la creazione di cristalli particolari quali:

- i vetri colorati o atermici: derivano dal vetro float mediante aggiunta nella pasta vetrosa di coloranti e hanno la proprietà di ridurre l'irraggiamento solare negli ambienti. Sono tuttavia impiegati prevalentemente a fini architettonici, poiché per quanto concerne le proprietà termiche sono comparsi altri prodotti dotati di caratteristiche maggiormente sofisticate;

- il vetro extrachiaro: nato per l'industria ottica e velocemente adottato dall'architettura e dal design, l'extrachiaro elimina il difetto delle comuni lastre float, ottenendo una trasparenza pressoché assoluta grazie ad un sofisticato processo di selezione delle materie prime e a continui controlli in fase di produzione, che permettono l'eliminazione della maggior parte dell'ossido di ferro e, completa, degli altri ossidi metallici.
L'effetto di trasparenza è così totale, anche se questo tipo di vetro non ripara dal caldo, in quanto non scherma nessuna delle radiazioni che lo colpiscono.

- i cristalli riflettenti: sono colorati mediante pirolisi con ossidi metallici direttamente nella pasta di vetro fuso, in modo tale da riflettere parte delle radiazioni incidenti, soprattutto le infrarosse, evitando il passaggio di calore all'interno. Esistono in commercio anche vetri stratificati metallizzati in cui la specchiatura è data dalla
colorazione del film plastico interposto. Le lastre semiriflettenti e riflettenti possono essere montate singolarmente o abbinate a vetrate isolanti, composte da due lastre di vetro, separate da un'intercapedine di spessore variabile mediante un elemento in alluminio contenente sali in grado di disidratare l'aria della camera. Oppure, per aumentarne l'effetto isolante l'intercapedine viene riempita con un gas nobile inerte.
Si arriva normalmente a schermare il 40% della radiazione solare, e in casi particolari fino al 75%;

- i cristalli basso-emissivi: sono prodotti in modo analogo a quelli riflettenti, ma con un trattamento atto a produrre una riflessione del calore irraggiato (da radiatori, pannelli radianti, ecc.) verso l'interno degli ambienti dell'edificio e di conseguenza a ridurre le dispersioni termiche. Nel contempo viene mantenuta un'alta trasmissione luminosa ed energetica dall'esterno verso l'interno per favorire gli apporti energetici solari e garantire i livelli di illuminazione interna. Il loro utilizzo più qualificato è nella formazione della lastra interna (con la superficie trattata sempre rivolta verso l'intercapedine d'aria) di vetrocamere, in abbinamento con una lastra esterna riflettente: soluzione nella quale si realizza una vetrata isolante dotata di valori di trasmittanza maggiormente contenuti (particolarmente indicati per la stagione invernale) insieme ad un buon livello del fattore solare, cioè di protezione dall'irraggiamento estivo;

- i vetri temprati: sono cristalli che hanno subito un trattamento di tempra termica allo scopo di migliorare le loro caratteristiche di resistenza meccanica e agli stress termici. In caso di eventuale rottura, inoltre, le lastre si riducono in frammenti molto minuti invece che in schegge pericolose, così che questi prodotti sono anche denominati vetri di sicurezza. Le lastre di cristallo temprato sono comunemente impiegate nelle vetrate senza telaio, ma possono anche essere accoppiate con altre tipologie per formare vetrocamera.

-

i vetri stratificati: sono un'intera famiglia di cristalli con caratteristiche differenti che va dai semplici cristalli antinfortunio, agli antiproiettile, alle vetrate antincendio, a quelle fonoisolanti. La caratteristica comune di questi prodotti è quella di essere composti secondo una struttura a sandwich da lastre di vetro sovrapposte a film plastici (polietilentereftalato-PET) con schema vetro-plastica-vetro. Il risultato di questo accoppiamento consente di produrre vetri antisfondamento che in caso di rottura trattengono le schegge e non esplodono. I film plastici contribuiscono anche a limitare il passaggio di calore attraverso il materiale e possono avere colorazioni tali da costituire veri e propri filtri al passaggio di determinate lunghezze d'onda delle radiazioni luminose.
Sono in produzione anche stratificati con lastre di vetro unite ad una lastra in policarbonato verso la parte interna, la quale permette di migliorare la resistenza dell'elemento rispetto al polietilene e di proteggere totalmente in caso di sfondamento, rottura o esplosione- l'interno dalle schegge.

Accanto alle innovazioni tecnologiche si hanno anche quelle formali, come i “vetri stratificati decorati”, che uniscono le doti di sicurezza a quelle di impatto visivo, mediante l'inserzione tra le lastre (di dimensioni massime di 180x321 cm.) di film plastici colorati che conferiscono al vetro “pattern” insoliti e innovativi;

-

le vetrocamere o vetrate isolanti: sono costituite da due o più lastre unite lungo tutto il perimetro, in modo da creare tra di loro un'intercapedine isolante d'ariadisidratata, perfettamente sigillata rispetto all'ambiente esterno.



Le lastre possono essere accoppiate liberamente e possono essere entrambe di vetri trasparenti, oppure di un vetro trasparente e uno riflettente, oppure di un vetro riflettente e uno bassoemissivo, oppure ancora di altri tipi (temprati, stratificati, ecc.) allo scopo di ottenere un pannello con requisiti calibrati in rapporto alla sua destinazione d'uso. Esistono limitazioni delle dimensioni dei pannelli, che sono legate allo spessore delle lastre e dell'intercapedine. In commercio esistono poi vetrate isolanti e vetrocamere contenenti tende veneziane o plissettate azionate da dispositivi meccanici, magnetici o elettrici che permettono di unire al comfort visivo una notevole pulizia formale e una manutenzione ridotta al minimo (la tenda tra due lastre di vetro non entra mai in contatto con la polvere e non può essere manomessa da usi impropri;

- i vetri attivi: sono composti da speciali film plastici e da depositi metallici. Questa innovativa tecnologia di produzione ha aperto nuove frontiere nei sistemi di vetrazione. Oggi si possono realizzare cristalli “intelligenti”, quali le vetrate “a film conduttivi”, “a cristalli liquidi”, “anti onde elettromagnetiche”, “elettrocromici”, in grado di modificare le loro caratteristiche in funzione di predeterminate necessità.
La loro attivazione può avvenire sotto l'impulso della luce o del calore incidente sul cristallo, oppure essere stimolata da un impulso elettrico proveniente da una centralina di automazione domestica capace, grazie ad appositi sensori, di modulare la trasparenza, la riflettenza e l'emissività del cristallo, ottimizzando le prestazioni dei vetri attraverso la loro interattività con i sistemi di controllo energetico e di comfort ambientale dell'edificio;

- i pannelli fotovoltaici: risolvendo l'annoso problema dell'integrazione della tecnologia fotovoltaica in una architettura formalmente accettabile, alcuni produttori hanno iniziato la diffusione di pannelli in vetro per tamponamenti esterni in cui sono posizionati diversi tipi di celle fotovoltaiche. Gli elementi sono costituiti da uno strato esterno in vetro composito, in cui le celle di silicio policristallino sono contenute tra due lastre di vetro; la dimensione delle celle e la loro distanza possono essere variate secondo i diversi requisiti architettonici, in modo da avere una trasparenza dell'elemento variabile dallo 0 al 20 %. Verso l'interno vi è una vetrocamera trasparente, traslucida o colorata o un pannello di tamponamento opaco.

La vetrocamera è assemblata all'elemento esterno mediante un telaio distanziatore contenente al suo interno gas coibentanti. Gli allacciamenti dell'unità fotovoltaica del pannello sono inseriti in una scanalatura del vetro a prova di umidità e sono protetti da eventuali contatti con la struttura portante. Il rendimento della trasformazione di elettricità delle celle rispetto alla radiazione solare è di circa il 6% per il silicio amorfo e il 12% per il tipo policristallino. Le dimensioni massime del pannello sono di 2x3,2 m. Oltre alle normali celle amorfe (rossicce traslucide) e policristalline (blu opaco) sono disponibili anche speciali celle denominate ASI (di colore grigio scuro semitrasparente) che, distribuite uniformemente nel pannello producono un effetto simile a veneziane con lamelle molto sottili e verticali.


L'applicazione delle lastre di vetro al serramento avviene in due modi: ad infilare o mediante un fermavetro interno.
Nel primo caso il vetro viene infilato nell'apposita scanalatura delle ante, nel secondo caso la lastra è appoggiata ai profili e quindi bloccata con il fermavetro. L'inserimento di guarnizioni o di sigillanti garantisce la tenuta all'aria e all'acqua. La lastra di vetro viene isolata dal profilato con dei tasselli o elementi di spessoramento per evitare la trasmissione di vibrazioni e di calore che ne causerebbero la rottura.


  © 2002 - Costruzioni Metalliche - Tutti i diritti riservati - Progettazione, Realizzazione, Grafica e Hosting BORASO.COM